Centuripe - Il museo disegnato
La
documentazione grafica, elaborata nell’ambito delle attività di un museo, è
assolutamente indispensabile nel quadro
delle documentazioni scientifiche complessive.
Le
professionalità, indispensabili per la sua realizzazione, non dovrebbero essere
di qualità inferiori a quella di un restauratore o di un fotografo; difficile
improvvisare senza che vi sia una preparazione tecnica di base. In alcuni casi, si potrebbe ovviare solo con fotografie,
ma rimarrebbero documentazioni insufficienti.
La
documentazione grafica, dei materiali archeologici, consente di avere nel
dettaglio le dimensioni effettive, anche in scala, dei reperti, con la
particolarità che la rappresentazione deve comunicare anche gli spessori della
ceramica; cioè elementi difficili da rivelare con una foto.
Inoltre,
le decorazioni ceramiche potrebbero, con il disegno, essere attenzionate con
dovizia di particolari, siano esse all’interno o all’esterno del manufatto, che
potrebbe, in ultima analisi, essere rappresentato in forma estesa, aperta, o in
2D.
Il
disegnatore-grafico, che non ha il compito di interpretare il reperto, infatti non
si sostituisce all’archeologo, deve saper interpretare gli interessi dello
studioso; deve in pratica illustrare nel modo più congeniale possibile
l’oggetto.
Un
oggetto esposto dentro una vetrina si osserva con una certa superficialità, non
tutti gli aspetti plastici e decorativi vengono a volte percepiti; il disegno
invece potrebbe aiutare anche ad entrare più nello specifico ed è un invito
sottinteso ad apprezzare maggiormente l’antico manufatto anche se di scarso
valore artistico.
Al
Museo Archeologico di Centuripe mi sono occupato anni fa del rilievo grafico di
un buon numero di oggetti, provenienti dalla ex collezione comunale, che rappresentano
il periodo della città sicula; sono materiali di età arcaica e classica,
interessanti per gli accostamenti tipologici che è possibile fare con altre
aree e siti dell’isola.
La
serie di reperti, di cui alle illustrazioni, non è esaustiva;
infatti basti pensare al materiale proveniente dalle necropoli. La speranza è quella di invogliare le giovani generazioni, in una attività
professionale che potrebbe diventare motivo di soddisfazioni personali e perché
no, economiche.
Enzo Castiglione
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