giovedì 22 giugno 2017

Una scoperta eccezionale

Una scoperta eccezionale



Qualche anno fa, presso il Museo di Centuripe, la revisione del materiale proveniente da un  sequestro ha avviato alcune interessanti attività.
La documentazione fotografica di tutto il materiale sequestrato, era  già stata completata. Rimaneva da controllare l’abbondante materiale, in condizioni frammentarie di alcuni cassetti metallici, che definire immondizia sarebbe stato un complimento;  ma era  un atto dovuto procedere anche alla sua pulitura e revisione.


Le migliaia di frammenti, che riempivano i cassetti metallici, sono stati a loro volta fotografati,  lavati (con esclusione di quelli con evidenti tracce di decorazioni) e poi ancora fotografati. Considerata la consistente mole del materiale, si è provveduto ad accorpare i frammenti ceramici.


I valori cromatici,   gli spessori e le forme hanno consentito quindi una provvisoria suddivisione per  tipologie: lekythos, skyphos, kotyle, kylix, lekane, guttus, paterette, unguentari, lucerne, anfore, figurine fittili ecc… 

Si è proceduto quindi ad una prima sommaria e parziale ricerca attacchi e ricomposizione dei reperti che, frequentemente, provenivano da diversi cumuli. Evidentemente i  pacchi di cartone, provenienti dal sequestro, sbrigativamente, non erano stati riempiti all'epoca con “criterio scientifico”.


L’idea di riesaminare il materiale di quei cassetti,  contenenti apparentemente immondizia, si è rivelata subito molto interessante: il pre restauro ha reso possibile la ricomposizione parziale di parecchi reperti, che potranno essere completati anche in seguito, dopo ulteriori verifiche e ricerche di attacchi.


La scoperta eccezionale è dovuta ad un caso fortuito; il ritrovamento di un piccolo frammento di orlo. Lo scudo di cui si pensasse facesse parte, era già stato ricomposto in frammenti ma poi riposto, in attesa di momenti migliori, in magazzino.
Quel piccolo frammento ha ridestato una certa curiosità; intanto ad una veloce verifica si è appurato che non solo apparteneva allo scudo sospetto ma lo completava e questo era già un mezzo miracolo, perché i frammenti di quel clipeo provenivano addirittura da quattro diversi cassetti della cosiddetta “immondizia”.
La patina di calcare che ricopriva all’esterno il Clipeo, era durissima; come lo potrebbe essere la crosta che si forma grazie al liquido proveniente dalla decomposizione di un corpo dentro una tomba.



Il reperto era stato fotografato quando ricoperto da questa durissima patina; e non mostrava ancora alcuna policromia o valore artistico. Ad un primo attento esame, con bisturi  su frammento esterno, si sono rivelate evidenti tracce di decorazione policroma,  da lì la necessità di operare con la massima cautela.  La meraviglia è l’incanto sono scaturiti  dalla ripulitura dell’ampio frammento centrale, che, osservato distrattamente e capovolto, ha rivelato un aspetto umano.

Era un volto, il volto di una donna, quello che ritornava a sorridere dopo oltre 20 secoli.
   

La provenienza e il contesto sono irrimediabilmente perduti, ma siamo di fronte ad un vera opera d’arte dell’artigianato artistico centuripino dell’ellenismo maturo di III o II secolo a.C..
Basti pensare alla rarità di questi oggetti e alla loro delicatezza in quanto la decorazione pittorica policroma veniva eseguita a tempera dopo la cottura del manufatto; si tratta di oggetti che venivano prodotti solo per essere depositati dentro una tomba, dopo un rito funerario.
Un oggetto veramente eccezionale, considerate le modalità del ritrovamento: un clipeo in terracotta, decorato da una pittura a colori recante immagine di donna ingioiellata e acconciata, contornata da fondo rosa.


Proprio niente a che vedere con i falsi “tondi di Centuripe”, oggi al Museo di Napoli, da cui prese il via una lunga e feroce disputa scientifica.   
Enzo Castiglione


Enzo Castiglione e Vito Censabella  - laboratorio del museo 



  

1 commento:

  1. Produce infinitamente di piu' il "fai da te" di un volenteroso e scrupoloso responsabile del museo che la lenta rete di expertise inconcludenti e disinteressate.

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