domenica 11 giugno 2017

Centuripe – L'evoluzione cartografica

Dal gouache al digitale

Dalle rappresentazioni cartografiche della città, in nostro possesso e relative agli ultimi due secoli e mezzo, è possibile avere un quadro dell’evoluzione urbanistica di Centuripe.

J.Houel - Gouache e relativa incisione tratta dal Voyage, 1782
                  
Jean Houel arrivò a Centuripe nel 1778 e la complessa morfologia del luogo, che gli si parò dinanzi, fu subito definita “bizzarra” e lo intrigò così tanto da costringerlo a redigere una “Plan de la Ville de Centorbi”. 
Dalla mappa è possibile cogliere importanti particolari: l’impostazione strutturale della chiesa madre, che era ancora senza la facciata a campanile poi costruita all’inizio ottocento, e l’originario impianto planimetrico della chiesa di sant’Agostino con il monastero dei frati agostiniani che ospitarono per quindici giorni Houel. Alcuni quartieri sono poco insediati, Non esistono ancora il viale Giuseppe Fiorenza, il Viale Gugliemo Marconi, il Viale Lazio, il Viale Giacomo Leopardi, la via Giulio Cesare e tutto il quartiere a ridosso di contrada difesa, oggi molto insediato, sono costituiti da uno sparuto numero di abitazioni.    

Catasto Borbonico Archivio cartografico Mortillaro di Villarena.
Bonaventura De Marco - Pianta della Comune di Centorbi

La “Pianta della Comune di Centorbi”, è tratta dal catasto borbonico dell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena; è stata redatta, tra il 1837 e il 1853, dall’Architetto Bonaventura De Marco, così come la planimetria del territorio di Centorbi. Il disegno schematico dell’abitato non è accurato rende però bene l’idea di un paese collinare con una forma tentacolare. Le strade, tra cui alcuni nuovi tracciati, emergono nitidamente e sono utilizzate per ripartire le varie sezioni della mappa; i principali edifici religiosi sono colorati in verde. La collina presso l’Addolorata è denominata Santa Croce, il Campo Santo è ancora situato presso la chiesa di San Nicolò. Siamo però ancora molto lontani da una rappresentazione geometrica. Fino al 1861 in Sicilia il catasto sarà solo descrittivo e farà riferimento al precedente catasto borbonico. Nel 1867, in Italia, verrà istituito il catasto urbano e nel 1886, con la legge 3682 o legge Messedaglia, nasce il Nuovo Catasto Geometrico Particellare.
Centuripe - Mappa catastale storica di fine ottocento
                                          
La mappa catastale storica della città, risalente a fine ottocento, è quella che più si presta ai confronti particolareggiati con l’attuale realtà urbanistica. Era costituita da sei tavole numerate ed era colorata per meglio distinguere le particelle formate da fabbriche, dalle particelle ancora non insediate; gli edifici religiosi, colorati in rosso e contrassegnati da lettere, spiccavano ben evidenziati sulla mappa.
Considerata l’importanza, non solo storica, di tale mappa, si è provveduto a redigerne una copia in digitale. I confronti che è possibile verificare, spiegano non solo l’evoluzione urbanistica della città ma evidenziano gli abusi che la città ha subito durante tutto il novecento: strade occupate da costruzioni private, particelle che si sono dilatate, vie che si sono tramutate in vicoli, monumenti occultati etc…
E purtroppo Centuripe è anche questo.
Libertini - Carta topografica allegata alla monografia su Centuripe

Guido Libertini nel 1926 diede vita ad una pregevole monografia su Centuripe, dedicata a Paolo Orsi, che colmava una vera e propria lacuna archeologica. Alla monografia Guido Libertini ritenne utile e doveroso allegare una carta topografica della città e del territorio circostante: prendeva vita la seconda carta archeologica di Centuripe dopo quella redatta e pubblicata, come abbiamo visto, da Jean Houel circa 150 anni prima. Riferendosi alla carta topografica Libertini recitava testualmente in premessa:
Molta gratitudine debbo, infine, alla Commissione Reale per la provincia di Catania che, dietro mia richiesta, ha fatto eseguire dall’Ufficio Tecnico una carta topografica della città e immediate vicinanze la quale rimedia alle deficienze di quella dello Stato Maggiore e permette una chiara visione della distribuzione dei ruderi finora scoperti nell’area occupata dall’antica Centuripe.”
Quasi inutile ripetere che alcuni elementi quali l’incuria, la negligenza, l’ignoranza, il disinteresse e la mancanza di scrupoli nell’opera devastatrice, hanno reso vano questo nobile tentativo di dare lustro all’antico.
             
Stralcio catastale della città

Nel 1939 viene istituito il Nuovo Catasto Edilizio Urbano, che stabilirà l’impianto generale per gli anni a venire.
                                                                         
Foto aeree zenitali di supporto alla moderna cartografia 
                  
Le cartografie tecniche, dagli anni ’60 del secolo scorso in poi, supportate da foto aeree e relative conversioni in rilievi aerofotogrammetrici, dato che serviranno alla redazione dei programmi di fabbricazione e dei piani regolatori,  avranno  una dimensione extraurbana cioè la città in relazione con il territorio. Inoltre saranno completate dalle curve di livello, se non addirittura dalle quote dei tetti.
Carta archeologica vettorializzata della città 

Infine un cenno alla cartografia digitalizzata, che in questi ultimi decenni ha definitivamente preso il controllo delle città e dei territori. Proprio su una di queste mappe  vettorializzate, vengono aggiornati, da ormai quasi un ventennio, i dati archeologici della città.
                                                                                                           ENZO CASTIGLIONE

                                                    
Bibliografia essenziale:
J. Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, 1782
Repertorio Cartografico e Aerofotografico, a cura del CRicd – Priulla – Palermo, 2010
G. Libertini, Centuripe, una città ellenistico-romana di Sicilia. Catania, 1926
D.Magni - Corso di Sistemi Catastali – a.a. 2004/2005 - Storia del catasto

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