Dal
gouache al digitale
Dalle rappresentazioni cartografiche della città, in
nostro possesso e relative agli ultimi due secoli e mezzo, è possibile avere un
quadro dell’evoluzione urbanistica di Centuripe.
J.Houel - Gouache e relativa incisione tratta dal Voyage, 1782
Jean Houel arrivò a Centuripe nel 1778 e la
complessa morfologia del luogo, che gli si parò dinanzi, fu subito definita
“bizzarra” e lo intrigò così tanto da costringerlo a redigere una “Plan de la
Ville de Centorbi”.
Dalla mappa è possibile cogliere importanti
particolari: l’impostazione strutturale della chiesa madre, che era ancora
senza la facciata a campanile poi costruita all’inizio ottocento, e l’originario
impianto planimetrico della chiesa di sant’Agostino con il monastero dei frati
agostiniani che ospitarono per quindici giorni Houel. Alcuni quartieri sono
poco insediati, Non esistono ancora il viale Giuseppe Fiorenza, il Viale
Gugliemo Marconi, il Viale Lazio, il Viale Giacomo Leopardi, la via Giulio Cesare
e tutto il quartiere a ridosso di contrada difesa, oggi molto insediato, sono
costituiti da uno sparuto numero di abitazioni.
Catasto Borbonico Archivio cartografico Mortillaro di Villarena.
Bonaventura De Marco - Pianta della Comune di Centorbi
La “Pianta della Comune di Centorbi”, è tratta dal
catasto borbonico dell’archivio cartografico Mortillaro di Villarena; è stata redatta,
tra il 1837 e il 1853, dall’Architetto Bonaventura De Marco, così come la
planimetria del territorio di Centorbi. Il disegno schematico dell’abitato non
è accurato rende però bene l’idea di un paese collinare con una forma tentacolare.
Le strade, tra cui alcuni nuovi tracciati, emergono nitidamente e sono utilizzate
per ripartire le varie sezioni della mappa; i principali edifici religiosi sono
colorati in verde. La collina presso l’Addolorata è denominata Santa Croce, il
Campo Santo è ancora situato presso la chiesa di San Nicolò. Siamo però ancora
molto lontani da una rappresentazione geometrica. Fino al 1861 in Sicilia il
catasto sarà solo descrittivo e farà riferimento al precedente catasto
borbonico. Nel 1867, in Italia, verrà istituito il catasto urbano e nel 1886,
con la legge 3682 o legge Messedaglia, nasce il Nuovo Catasto Geometrico
Particellare.
Centuripe - Mappa catastale storica di fine ottocento
La mappa catastale storica della città, risalente a
fine ottocento, è quella che più si presta ai confronti particolareggiati con
l’attuale realtà urbanistica. Era costituita da sei tavole numerate ed era
colorata per meglio distinguere le particelle formate da fabbriche, dalle
particelle ancora non insediate; gli edifici religiosi, colorati in rosso e contrassegnati
da lettere, spiccavano ben evidenziati sulla mappa.
Considerata l’importanza, non solo storica, di tale
mappa, si è provveduto a redigerne una copia in digitale. I confronti che è
possibile verificare, spiegano non solo l’evoluzione urbanistica della città ma
evidenziano gli abusi che la città ha subito durante tutto il novecento: strade
occupate da costruzioni private, particelle che si sono dilatate, vie che si
sono tramutate in vicoli, monumenti occultati etc…
E purtroppo Centuripe è anche questo.
Libertini - Carta topografica allegata alla monografia su Centuripe
Guido Libertini nel 1926 diede vita ad una pregevole
monografia su Centuripe, dedicata a Paolo Orsi, che colmava una vera e propria
lacuna archeologica. Alla monografia Guido Libertini ritenne utile e doveroso
allegare una carta topografica della città e del territorio circostante:
prendeva vita la seconda carta archeologica di Centuripe dopo quella
redatta e pubblicata, come abbiamo visto, da Jean Houel circa 150 anni prima. Riferendosi
alla carta topografica Libertini recitava testualmente in premessa:
“Molta gratitudine debbo,
infine, alla Commissione Reale per la provincia di Catania che, dietro mia
richiesta, ha fatto eseguire dall’Ufficio Tecnico una carta topografica della
città e immediate vicinanze la quale rimedia alle deficienze di quella dello
Stato Maggiore e permette una chiara visione della distribuzione dei ruderi
finora scoperti nell’area occupata dall’antica Centuripe.”
Quasi inutile ripetere
che alcuni elementi quali l’incuria, la negligenza, l’ignoranza, il
disinteresse e la mancanza di scrupoli nell’opera devastatrice, hanno reso vano
questo nobile tentativo di dare lustro all’antico.
Stralcio catastale della città
Nel 1939 viene
istituito il Nuovo Catasto Edilizio Urbano, che stabilirà l’impianto generale
per gli anni a venire.
Foto aeree zenitali di supporto alla moderna cartografia
Le cartografie
tecniche, dagli anni ’60 del secolo scorso in poi, supportate da foto aeree e relative conversioni in rilievi aerofotogrammetrici, dato che serviranno alla redazione dei programmi
di fabbricazione e dei piani regolatori,
avranno una dimensione extraurbana cioè
la città in relazione con il territorio. Inoltre saranno completate
dalle curve di livello, se non addirittura dalle quote dei tetti.
Carta archeologica vettorializzata della città
Infine un cenno alla cartografia digitalizzata, che in
questi ultimi decenni ha definitivamente preso il controllo delle città e dei territori. Proprio su una di queste mappe vettorializzate, vengono aggiornati, da ormai
quasi un ventennio, i dati archeologici della città.
ENZO
CASTIGLIONE
Bibliografia essenziale:
J. Houel, Voyage
pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, 1782
Repertorio
Cartografico e Aerofotografico, a cura del CRicd – Priulla – Palermo, 2010
G.
Libertini, Centuripe, una città ellenistico-romana di Sicilia. Catania, 1926
D.Magni -
Corso di Sistemi Catastali – a.a. 2004/2005 - Storia del catasto
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