La Villa Romana
di contrada Gerace (En)
Lungo la strada provinciale n. 78 Enna – Barrafranca
si trova la contrada Gerace, caratterizzata da pianori e rilievi collinari
modesti. Presso il bivio Rastello-Ramata la proprietà Fontanazza è caratterizzata da un
borgo rurale su cui svetta la Chiesa secentesca di S. Maria del Soccorso.
In questo sito, su segnalazione degli Archeoclub di Pietraperzia
e Barrafranca, nell'agosto del ‘94 furono avviati saggi esplorativi, motivati dal rinvenimento di strutture
fortuitamente posti in luce nell'alveo di un canalone naturale creatosi a seguito di un'alluvione
nell'ottobre 1991. Lungo il canalone era possibile osservare strutture murarie
che affioravano tra resti di crolli di tegole e pietrame e lembi di
pavimenti mosaicati geometrici policromi, erosi dal notevole
dilavamento meteorico.
L'esplorazione interessò un'area di circa 500 mq, ponendo
parzialmente in luce le strutture di una villa rustica tardo-romana con fasi di
riutilizzo di X-XI secolo. Cinque ambienti contigui, conservavano uno spiccato per un massimo di
mt. 1,2, con muri di pietrame legato con malta; a contatto con il pavimento, si
evidenziava un strato, spesso circa 60 cm., di crollo di pietrame frammisto a
tegole e tracce di combustione a contatto con i pavimenti. Ad essi si
sovrapponeva un ambiente più tardo con andamento obbliquo rispetto ai vani
sottostanti impostato su un piano di posa costituito dal livellamento di tegole
del crollo preesistente, riferibile ad una fase di riutilizzo dell’area.
Il
ritrovamento di superficie, di numerose tegole con bollo laterizio
“PHILIPPIANI” e contrassegno
“TUTELLA” forse è attinente ad un
quartiere ceramico, individuato a sud-est, dove tre fornaci furono parzialmente
poste in luce. In base ai materiali raccolti è possibile ipotizzare un utilizzo
della dimora non precedente ai primi decenni del III secolo.
Tra il maggio e giugno del 2000, fu condotta una seconda
e breve campagna di scavi. Furono aperti due saggi di scavo a circa 80 metri a
nord dall'area indagata nel '94; il primo consentì la lettura di alcuni allineamenti di mura, con
allineamento nord-sud, pertinenti gli ambienti di una casa del villaggio che
sorse sopra i resti della villa romana. Nel secondo saggio, in un’area più vicina allo scavo del ’94, emerse
con maggiore evidenza la sovrapposizioni
delle due fasi. Il ritrovamento del livello romano a circa 60 metri dagli
ambienti mosaicati confermò che le dimensioni complessive della superficie della
villa rustica potevano attestarsi ad
almeno 10.000 mq; in entrambi i saggi, i blocchi irregolari dei muri medievali hanno
indicato un riutilizzo di parte dei materiali impiegati precedentemente per la
costruzione del fondo romano.
Infine nel 2007, tra luglio e settembre, la
prosecuzione degli scavi ha consentito una completa revisione del rilievo del 1994 con
la rimozione delle discordanze planimetriche;
ciò ha chiarito che gli ambienti indagati nel 1994, non erano
delimitati da un peristilio a est ma da un
corridoio, su cui si affacciavano altri ambienti,
individuati a est. Fu possibile, inoltre, leggere meglio le sintassi decorative
dei motivi a mosaico, grazie anche all’intervento di alcuni tecnici, decisivi per la rimozione della concrezione calcarea dalla superficie dei pavimenti.
La sintassi
decorativa precorre le composizioni geometriche della Villa del Casale di
Piazza Armerina e anticipa i legami con le maestranze nord-africane; la gamma
di colori utilizzata è molto varia:
nero, grigio-azzurro, rosso,
verde azzurro, rosa, bianco su composizioni accurate e di ottime
fattura. Come è possibile osservare nello schema planimetrico, nei mosaici del peristilio o corridoio
meridionale , i motivi sono molteplici:
-
adiacente ad una soglia, girandola di pelte a
due colori attorno a nodo di salomone,
- a sud dell’ambiente 6 , una composizione di
cerchi tangenti caricati da piccoli cerchi con fiore quadripetalo inscritto
alternato a motivo geometrico , fila di
squame;
- adiacente alla girandola di pelte, un motivo complesso,
danneggiato dai crolli, con greche, foglie di alloro e quadrati con inscritto
triplo nodo di salomone.
Nell’ambiente
6: composizione ad alveare di esagoni, semiesagoni, doppia treccia formante
losanghe, cornice formata da quadrati adiacenti caricati da rosette cruciformi
inscritte.
Gli esagoni sono caricati da:
-
composizione di parallelepipedi vuoti tangenti,
-
composizione di linee spezzate iridate tra linee
dentellate,
-
composizione di fiore lanceolato inscritto in
cerchio bianco,
-
composizione di fiori con al centro motivo
cruciforme.
Da segnalare una sepoltura collettiva medievale a nord degli ambienti tardo-romani. |
La villa rustica di contrada Gerace è la
testimonianza che le dimore rurali di età romana in Sicilia non si esauriscono
con l’eccezionale esempio della Villa del Casale, ma dispongono
di un tessuto insediativo rurale di significativa densità.
Il sito dal 2013 è interessato dalle indagini archeologiche della British Columbia University, a cura del Dott. R.J.A.Wilson, e i risultati a quanto pare sono eccezionali.
Il sito dal 2013 è interessato dalle indagini archeologiche della British Columbia University, a cura del Dott. R.J.A.Wilson, e i risultati a quanto pare sono eccezionali.
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